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Cura naturale per la steatosi epatica o fegato grasso - Banchi Maison

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Come curare in modo naturale la steatosi epatica o fegato grasso .
Consulenza medica gratuita sulle metodiche naturali per la steatosi epatica .
Quali alimenti evitare e quali alimenti da preferire .
Dieta ecologica personalizzata pela steatosi epatica o fegato grasso .
Diagnosi , sintomi e terapia naturale della steatosi epatica o fegato grasso .


Cura Naturale per il fegato grasso con acqua magnetizzata con Piastra Eco 1 a negativa
 per favorire una naturale depurazione epatica .







Alimentazione Consigliata nella steatosi epatica o fegato grasso. Alimenti da evitare o sconsigliati .
Alimenti consigliati - da preferire - nella steatosi epatica e nelle epatopatie croniche.
pane integrale, pane tostato, crakers, grissini magri, fette biscottate, biscotti secchi pasta, riso, semolino, fiocchi di avena o mais minestre di verdura, di riso e pasta brodo di carne in quantità limitata latte magro, yogurt formaggi freschi non fermentati e magri (mozzarella, scamorza, stracchino, crescenza, fontina, fior di latte, ricotta di vacca.
Carni magre di vitello,pollo, coniglio, manzo lessate ai ferri. La pelle del pollame deve essere scartata dopo la cottura. prosciutto crudo senza grassi, bresaola pesce magro bollito o alla griglia o al forno, mai fritto (sogliola, trota, nasello e pesce persico, branzino, orata)
Verdure: meglio le verdure lessate o in purea condite con olio a crudo, limone o aceto, fagiolini,carote, zucchine, spinaci; patate al forno, non fritte; carciofi, pomodori, senza pelle e senza semi burro, olio, margarina a crudo, aromi vari non piccanti ed erbe aromatiche (basilico, origano, prezzemolo).
Frutta cotta, frutta fresca ben matura, frutta sciroppata.
Bevande: acqua non gasata, succhi di frutta dolci senza grassi.
Zucchero, crostate di frutta, meringa, caramelle, biscotti secchi, gelatine di frutta, miele, marmellata.
Alimenti da evitare
Antipasti piccanti, salati, salse e spezie , pane fresco e mollica , minestre grasse o con brodo grasso, formaggi fermentati e piccanti (pecorino, gorgonzola, brie, camembert, formaggio blu, all'aglio, con le noci e con il pepe), panna uova carni grasse e condite con salse, conservate sotto sale, affumicate, in scatola o marinate, cotte a lungo in umido (brasato, stracotto), carne di maiale, di montone, agnello, capretto cacciagione, oca e anatre frattaglie.
Lumache salame, mortadella, cotechino ed insaccati in genere pesce grasso: sardine, aringhe, acciughe, anguilla, sgombro, cefalo, salmone, caviale, crostacei; tutte le preparazioni fritte, conservate in scatola, affumicate, salate o sott'olio tutti i legumi secchi, i piselli, le verdure fritte, tartufi, funghi, rapanelli, melanzane, peperoni, broccoli, cavoli e cavolfiore, cetrioli, verze, olive tutti i grassi cotti, soprattutto se cotti a lungo, i fritti il lardo, lo strutto, tutte le spezie piccanti, la senape, la maionese, i sughi tutta la frutta secca e oleosa, melone, cocomero, ciliegie, uva, arance , vino, birra, acqua gasata, tè e caffè forti, liquori aperitivi, alcolici, tutte le bevande ghiacciate dolci fritti o elaborati, con cacao, cioccolato, panna, gelati e marmellata di arancia
La steatosi epatica è una delle cause più frequenti di "ingrossamento" del fegato, causata da un aumento eccessivo di grasso a livello dell'organo.
Il grasso epatico, infatti, rappresenta il 5% del peso dell'organo; si parla di steatosi quando questa percentuale è superata a causa di un accumulo di grasso all'interno delle cellule epatiche. Inoltre, la steatosi epatica, in una percentuale variabile dal 8 al 20%, può evolvere verso processi infiammatori e/o necrotici ("steatoepatite non alcolica" o NASH da "nonalcoholic steatohepatitis") con eventuale fibrosi progressiva (nel 10-50% dei casi) del fegato.
Le due situazioni vanno pertanto distinte, in quanto la steatosi "non infiammatoria" è reversibile con la correzione dei fattori che l'hanno indotta; la steatoepatite per definizione, è complicata da uno stato infiammatorio e fibrotico, simile, come quadro clinico ed anatomo-patologico, a quello dell'epatopatia alcolica e può progredire verso la cirrosi (in circa il 10% dei pazienti in dieci anni).
I meccanismi all'origine del danno epatico in questa condizione sarebbero una alterazione del metabolismo degli acidi grassi indotta dall'insulina, l'ossidazione dei grassi o ancora un'anomala produzione di citochine, note molecole mediatrici dell'infiammazione.



Una volta esclusa l'origine alcolica (che richiederebbe una trattazione a sé per la particolare tipologia e storia naturale della malattia), nei non bevitori la steatosi epatica è più frequentemente causata da: sovrappeso ed obesità, alto tasso di colesterolo e, soprattutto, di trigliceridi, nel sangue, diabete ed altre malattie metaboliche, malattie virali (in particolare l'epatite C) e numerosi farmaci (es. estrogeni, corticosteroidi). Molti casi di steatosi che osserviamo nella pratica clinica quotidiana riconoscono, comunque, come causa o co-fattore una alimentazione sbagliata.
Il fegato, infatti, è una delle prime vittime dell'alimentazione scorretta, andando incontro alla steatosi a causa dei troppi grassi che l'organismo produce o che vengono introdotti con la dieta; il fegato, così, non riuscendo a smaltirli e a trasformarli in energia, è costretto ad accumularli.
Così, l'alta prevalenza nella popolazione dei fattori di rischio sopra menzionati spiega come la steatosi epatica sia una patologia in aumento o comunque di osservazione sempre più frequente: l'alimentazione, infatti, tende sempre più a peggiorare in quanto si riducono i cibi salutari come verdura, legumi e frutta per privilegiare quelli ricchi di grassi, elaborati e molto conditi . Abitudini, peraltro, spesso aggravate da uno stile di vita poco attivo, che impedisce lo smaltimento delle sostanze energetiche introdotte con la dieta.

Le CAUSE
Il fegato grasso, come abbiamo visto, deriva da un'alterazione del metabolismo lipidico.
Tale situazione può essere causata da moltissimi disturbi e malattie.
Fattori di rischio importanti per la steatosi epatica sono il diabete, l'obesità (soprattutto quella addominale -androide o a mela-), una dieta squilibrata, non bilanciata ed eccessivamente ricca di grassi, l'anemia e l'acolismo. Anche alcuni farmaci, squilibri ormonali, nutizionali (Kwashiorkior), deficit di carnitina, digiuno prolungato e un'eccessiva esposizione a sostanze tossiche
possono favorire l'accumulo di trigliceridi nel fegato.
Tutti questi fattori, oltre ad aumentare il rischio di insorgenza, incrementano anche quello di complicazioni
Il 75% dei pazienti con diabete di tipo 2 presenta un quadro di steatosi epatica all'indagine ecografica
Il fegato grasso è una condizione frequente nelle persone obese (incidenza pari al 70-90%)
La steatosi epatica compare più frequentemente tra i 50 ed i 60 anni, ma è in aumento l'incidenza tra i bambini

La sintomatologia e gli esami da effettuare

Circa il 20-40% degli adulti Italiani "soffre" di steatosi epatica. di per sé tale disturbo non è una vera e propria malattia ma un semplice svantaggio metabolico, spesso asintomatico. Solo quando il fegato è molto coinvolto dalla steatosi, il paziente può avvertire un senso di fastidio, di lieve dolenzia localizzata nel quadrante destro dell'addome.
Il fegato, infatti, da segni del disturbo soltanto in stadi molto avanzati. Quello che normalmente il paziente riferisce come dolore al fegato si rivela essere, in molti casi, un semplice dolore intestinale o alla colecisti (cistifellea).
Proprio in virtù di questa sua asintomaticità più del 90% delle persone con fegato grasso scopre occasionalmente tale disturbo. Spesso questa scoperta avviene durante un'ecografia che mostra il cosiddetto fegato brillante o durante dei controlli ematici di controllo (lievi incrementi della fosfatasi alcalina o delle transaminasi possono essere legati alla steatosi).
Le transaminasi sono delle piccole proteine contenute nella cellula epatica che svolgono una funzione metabolica ben precisa. Quando una cellula epatica soffre e si infiamma una parte di queste transaminasi esce all'esterno e si riversa nel sangue. Per questo motivo quando una persona ha le transaminasi alte significa probabilmente che il suo fegato sta soffrendo. Tale sofferenza non è comunque sinonimo di malattia: potrebbe infatti trattarsi di alterazioni transitorie e poco rilevanti dal punto di vista clinico (esercizio fisico estremo, dieta incongrua troppo ricca di calorie, gravidanza).
L'ecografia è un esame relativamente semplice ma può diagnosticare la steatosi epatica soltanto in una fase abbastanza avanzata. In genere non è infatti in grado di visualizzare steatosi di piccola e media dimensione (quando cioè l'infiltrazione grassa interessa meno del 33% delle cellule). Solo una biopsia può confermare con certezza il grado di severità della steatosi
e la presenza di eventuali complicanze.
COMPLICANZE della Steatosi Epatica
Quando lavorano in condizioni di sforzo massimo, come un'automobile che viaggia sempre a tutto gas, le cellule del fegato possono andare in tilt per il troppo lavoro. Tale sovraccarico si traduce, a lungo andare, in una degenerazione cellulare che causa prima l'infiammazione e poi la morte degli epatociti. Questa complicazione chiamata steatoepatite è la naturale evoluzione della steatosi non trattata. Negli alcolizzati il fegato grasso può così degenerare dapprima in steatoepatite e poi in cirrosi (degenerazione non reversibile delle cellule epatiche).
Il rischio che un fegato grasso di origine non alcolica si trasformi in steatoepatite (accumulo di grasso accompagnato a flogosi, fibrosi e necrosi) è piuttosto basso (circa il 5-10% dei casi). Dislipidemie (colesterolo e trigliceridi ematici elevati), obesità, sindrome metabolica e insulinoresistenza aumentano il rischio di questa complicanza.
DIETA E CURA della Steatosi Epatica o Fegato Grasso
Rimedi naturali per la steatosi epatica .
L'approccio terapeutico della steatosi e della steatoepatite non alcolica consiste nella modifica dello stile di vita, mentre resta ancora incerta l'efficacia dei trattamenti farmacologici
Alla base del fegato grasso, come abbiamo visto, molto spesso ci sono delle cause dietetiche. Tra queste ricordiamo: dieta eccessivamente ricca di grassi, alcol e zuccheri e, soprattutto nei Paesi sottosviluppati, carenza di vitamina B12 (contenuta esclusivamente nei cibi di origine animale), biotina ed acido pantotenico.
La dieta diventa un fattore ancor più importante se si considera che due delle principali cause della steatosi epatica (sovrappeso e diabete) derivano nella stragrande maggioranza dei casi da abitudini alimentari scorrette.
In presenza di fegato grasso è quindi importante riequilibrare la propria dieta facendo particolare attenzione all'utilizzo di grassi animali (compresi burro e latticini), carne rossa, margarina, alcol e dolci. Sebbene siano da preferire a quelli animali è bene moderare anche l'utilizzo dei grassi di origine vegetale (olio di oliva, di semi, frutta secca ecc.).
Sostituire la carne con il pesce o con i legumi può essere di grande aiuto per la disintossicazione del fegato (a patto che il pesce non contenga, come spesso purtroppo accade, tossine o metalli pesanti).
Ad avvalorare ulteriormente il ruolo della dieta contribuisce l'assenza di una terapia farmacologica specifica (fatta eccezione per quei casi in cui il disturbo è da ricondurre a particolari malattie).
Per potenziare ulteriormente gli effetti benefici di una sana alimentazione si consiglia, come sempre, l'abbinamento ad un regolare programma di attività fisica. Sono particolarmente indicate le discipline sportive di resistenza (nuoto, ciclismo, marcia e corsa).

Terapia Farmacologica e Terapia Naturale
Per quanto abbiamo detto, non esiste una terapia specifica per curare la steatosi del fegato.
Essendo, infatti, questa l'espressione di numerose malattie e, spesso del sovrappeso, la terapia deve essere rivolta alla causa. In particolare, le misure da adottare sono l'eliminazione dell'alcol, una corretta alimentazione (mista, non incentrata su grassi e carboidrati, ricca di frutta e verdura) che porti ad una riduzione del peso corporeo, integrata con l'attività fisica o sportiva, dove possibile. Nel caso di steatosi secondaria a diabete o ad altre patologie, la terapia sarà quella del diabete stesso o delle patologie primitive.
1) Un regime alimentare appropriato è la terapia di base .
2) evitare quanto possibile farmaci antinfiammatori non steroidei
3) effettuare controlli periodici delle transaminasi
4) ridurre o eliminare alcoolici , cibi grassi  e alimenti industrializzati
5) Bere molta acqua energizzata con Piastra Eco 1 a polarità negativa ( effetto depurativo epatico)
6) consumare molte verdure ed ortaggi

Dieta Medica Ecologica Personalizzata e  acqua Magnetizzata a polarità negativa per Steatosi Epatica




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